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13 luglio 2022
Deforestazione/Degrado forestale
50 scienziati scrivono agli eurodeputati
Adiconsum sta sostenendo un’azione internazionale di sensibilizzazione per l’approvazione del Regolamento europeo sui prodotti “Deforestation free”, e ha inviato un appello a tutti i parlamentari ed europarlamentari italiani e allo stesso Ministro Cingolani, perché si esprimano a favore della Proposta. Lo scorso 28 giugno, il Consiglio europeo dell’Ambiente si espresso sì a favore, ma ha “annacquato” alcuni punti chiave del Regolamento proposto dalla Commissione europea. Vediamo che cosa è successo e che cosa stiamo facendo.
Che cosa è successo
Nel corso della riunione del Consiglio europeo dell’Ambiente i ministri hanno votato un testo che ha in parte “edulcorato” la proposta della Commissione, disattendendo le richieste dei cittadini, degli scienziati, delle aziende. Nel nuovo testo è stato rimosso ad esempio il riferimento al numero minimo dei controlli e delle multe da elevare a quelle aziende che si riforniscono da Paesi a basso rischio, riducendoli dal 5% all’1% per i prodotti dei Paesi a rischio normale e dal 10% al 5% per quelli ad alto rischio e ha continuato ad essere esclusa anche la tutela di altri ecosistemi diversi da quelli delle foreste
Il nuovo testo indebolisce l’importante ruolo svolto dal degrado forestale, riconoscendolo solo alla conversione delle foreste primarie in piantagioni e altri terreni boschivi, tralasciando quindi tutti gli altri modi in cui invece le foreste possono essere distrutte sia a causa dell’attività umana che a seguito del cambiamento climatico.
Il Degrado forestale: la lettera dei 50 scienziati
La nuova definizione di “degrado forestale” da parte del Consiglio dell’ambiente europeo che contempla solo la sostituzione della foresta primaria con piantagioni o altri terreni boschivi e non include operazioni quali il disboscamento insostenibile, l’incendio deliberato, l’estrazione mineraria, la costruzione di strade, i diritti delle popolazioni dipendenti dalle foreste, ha suscitato l’immediata reazione di più di 50 scienziati che hanno scritto ai Membri della Commissione Ambiente del Parlamento europeo chiedendo di mantenere una definizione forte del fenomeno, come quella precedente che considerava il degrado forestale come il risultato di operazioni non sostenibili che impattano in maniera significativa e negativa su composizione, struttura, funzioni, biodiversità, produttività. Il degrado ambientale è infatti fonte di emissioni di gas serra. Alcuni studi hanno rilevato che l’anidride carbonica rilasciata a causa del degrado della foresta pluviale è 3 volte maggiore rispetto alla quantità di CO2 emessa per la deforestazione. Il degrado cioè riduce, a causa della perdita di biomassa della foresta, la capacità di assorbimento dell’anidride carbonica, aumentando così le emissioni di gas serra.
Tutto questo metterebbe a rischio l’obiettivo dell‘Unione europea di far diventare l’Europa il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050.
Adiconsum condivide tale visione e continuerà a sostenere tutte le battaglie che andranno in questo senso.
Ricordiamo che secondo i risultati del sondaggio condotto da YouGov in Italia, Francia, Spagna, Danimarca e Germania, più della metà (55%) degli europei sarebbe più propenso a votare per il proprio eurodeputato e il suo partito alle prossime elezioni, se lavorasse per l’approvazione della legge UE in una versione forte e ampia, contro la deforestazione e quasi 1,2 milioni di cittadini vogliono che l’UE approvi un regolamento rigoroso per fermare i prodotti che causano la deforestazione.
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